Con un comunicato del 7 marzo 2019, l’ESMA ha comunicato al pubblico l’approccio che intenderà adottare relativamente all’applicazione di alcune disposizioni di particolare rilevanza relative al regime MiFID II/MiFIR e al Regolamento Benchmark (“BMR”), in caso di uscita del Regno Unito dall’Unione europea, il 29 marzo 2019, senza accordo (c.d. “Hard Brexit).

La dichiarazione dell’ESMA si sofferma, in particolare, sui seguenti profili:

  • esclusione di alcune fattispecie di prodotti energetici dalla definizione di derivati prevista dall’Allegato I, C(6), MiFID II;
  • obbligo di negoziazione dei derivati;
  • pareri ESMA sulla trasparenza post-tradinge sui limiti di posizione;
  • trasparenzapost-tradingper le transazioni OTC tra le imprese di investimento dell’Unione Europea e controparti del Regno Unito;
  • BMR, registro degli amministratori e benchmarksdi paesi terzi.

Considerata l’incertezza riguardo al timing e alle condizioni finali della Brexit, l’ESMA chiarisce anche che, in caso di mutamento di scenario, l’Autorità potrebbe variare il proprio approccio, dandone comunicazione al pubblico in tempi brevi.

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