Il 5 luglio 2024 è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la Direttiva (UE) 2024/1760 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 giugno 2024 relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità(“CS3D” o “CSDDD” o la “Direttiva”) che ha l’obiettivo di prevedere che le imprese e i loro partner prevengano, riducano ed eliminino gli impatti negativi delle loro attività sui diritti umani e sull’ambiente.
Le società destinatarie
L’ambito di applicazione soggettivo della Direttiva si riferisce (i) alle Società madri e alle imprese dell’UE aventi più di 1.000 dipendenti e un fatturato netto globale superiore ad Euro 450 milioni nell’ultimo esercizio per il quale è stato o avrebbe dovuto essere redatto il bilancio d’esercizio, (ii) ai franchising che operano nell’Unione Europea con un fatturato superiore ad Euro 80 milioni, di cui almeno 22,5 derivanti da diritti di licenza europei nell’ultimo esercizio e (iii) alle Società madri e Società extra UE che hanno generato nel marcato comunitario un fatturato netto superiore ad Euro 450 milioni, indipendentemente dal numero di dipendenti, nell’esercizio precedente l’ultimo esercizio.
I nuovi obblighi
Le società destinatarie della CS3D dovranno: (i) integrare la due diligence nelle politiche aziendali e aggiornarla ogni biennio, descrivendo l’approccio adottato in una prospettiva di lungo periodo e dotandosi di un codice di condotta contenente regole e principi ai quali tutti gli stakeholders dovranno attenersi con l’effetto che gli stessi saranno, di fatto, coinvolti nella gestione; (ii) individuare, valutare e distribuire in ordine di priorità gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente, effettivi o potenziali, nell’ambito delle attività proprie, delle loro filiazioni e dei loro partner commerciali presenti nelle relative catene di attività creando un piano di transizione avente ad oggetto le azioni da adottare per la mitigazione e/o l’eliminazione dei suddetti impatti; (iii) prevenire, attenuare e, ove possibile, porre fine ai suddetti impatti negativi; (iv) monitorare l’efficacia della politica adottata; (v) comunicare al pubblico, con cadenza annuale, i risultati ottenuti; (vi) istituire una procedura di reclamo al fine di recepire eventuali violazioni della normativa direttamente dai soggetti interessati.
Timing di applicazione
La CSDDD prevede l’applicazione graduale e proporzionale dei predetti obblighi e infatti, i medesimo dovranno essere applicati e rispettati: (i) a partire dal 26 luglio 2027, con riferimento all’ultimo esercizio precedente a tale data, dalle imprese con più di 5.000 dipendenti e un fatturato superiore ad Euro 1,5 miliardi; (ii) a partire dal 26 luglio 2028, con riferimento all’ultimo esercizio precedente a tale data, dalle imprese con più di 3.000 dipendenti e un fatturato superiore ad Euro 900 milioni; (iii) a partire dal 26 luglio 2029, con riferimento all’ultimo esercizio precedente a tale data, dalle imprese con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato superiore ad Euro 450 milioni.
Le nuove fattispecie di responsabilità
Le imprese saranno responsabili per i danni causati alle persone e all’ambiente se non hanno rispettato, intenzionalmente o negligentemente, gli obblighi di due diligence relativi alla prevenzione e alla mitigazione degli impatti negativi effettivi o potenziali. Di riflesso, saranno responsabili i loro amministratori qualora si dimostri che una correlazione causale tra la negligenza nella condotta degli stessi e il danno agli interessi giuridici dei soggetti lesi.
Gli obblighi per gli Stati membri
La Direttiva prevede altresì obblighi di fondamentale importanza in capo agli Stati membri quali la creazione di un’Autorità di controllo e l’individuazione delle linee guida, destinate alle imprese, contenenti best practices sul rispetto dei nuovi obblighi.
La CSDDD entrerà in vigore il 26 luglio 2024 e gli Stati membri avranno due anni di tempo per implementare i regolamenti e le procedure amministrative conformemente al testo giuridico UE.